L’annuncio di Marsilio (che lo ha sempre voluto a Piano d’Accio) dopo un quarto d’ora di polemiche contro il sindaco: si svilupperà su 65mila metri quadrati davanti all’ex sanatorio, mantenendo in piedi gli altri due lotti esistenti, tagliando pineta, parcheggio ed eliporto. La vittoria di Gatti, D’Alberto e Comitato
TERAMO – La notizia che i teramani aspettavano arriva dopo oltre un quarto d’ora di improperi (politici) nei confronti del sindaco Gianguido D’Alberto, non presente alla ‘conferenza stampa’ organizzata nell’aula convegni dell’ospedale Mazzini: il Governatore Marco Marsilio ci ha messo un pò prima di dover annunciare (obtorto collo) che il nuovo ospedale di secondo livello si farà a Villa Mosca, guarda caso affidando il testimone di vincitore e coordinatore del progetto al presidente della V Commissione Sanità, Paolo Gatti, seduto alla sua sinistra.
Ad onor del vero lo stesso Marsilio ha provato ancora a dire la sua su Piano d’Accio ma anche il suo ex granitico parere sul sito periferico ha dovuto lasciare il campo alla volontà di un Comitato di cittadini e di un Consiglio comunale dove la sua stessa maggioranza ha seguito le volontà di Futuro In, tra i primi ad indicare l’attuale location come la più naturale per vocazione e spazi ad ospitare il nuovo nosocomio. Ha però tenuto a sottolineare, Marsilio, che i ritardi del sindaco nell’indicare dove costruire il nuovo ospedale ha inciso anche nella rimodulazione delle somme a disposizione, che lo ricordiamo ad oggi ammontano ad ‘appena’ 120 milioni di euro.
Di fatto il progetto mostrato oggi in aula convegni (che ricorda tanto l’originaria costruenda nuova sede dell’Istituto zooprofilattico a Colleatterrato, con il suo sviluppo a cinque dita) non è poi l’ospedale di Barbie denunciato dal consigliere Sandro Mariani, perchè i suoi 65mila metri quadrati di area da utilizzare, equivalgono alle superfici sviluppate complessivamente dai tre lotti attualmente esistenti del Mazzini (63mila metri quadrati). E’ pur sempre, checchè se ne dica, un quarto lotto, per la cui realizzazione verrebbe fatta fuori per la gran parte la pineta, l’eliporto, la centrale termica e il parcheggio posti davanti all’ex sanatorio, che domani diventerebbe il perno, la cerniera di chiusura del ventaglio edilizio del nuovo complesso. Resterebbero in piedi i due lotti principali, quello cardiologico e il corpo principale del Mazzini. Una soluzione che piace al Comitato dei cittadini ‘pro-Mazzini’.
Quanto costerebbe? E dove si troverebbero i soldi che mancano? Passaggio sfiorato, questo, in conferenza stampa, liquidato con il fatto che sarà uno studio di fattibilità a indicare la somma necessaria (ma sempre attorno ai 200-220 milioni di euro) e se la strada principale per il finanziamento sarà quella di un muto. Marsilio ricordando che la regione ha saldato i suoi debiti ha affermato che può ricorrere al prestito statale. Sui tempi è stato Paolo Gatti a mettere le mani avanti: ci sono da espletare i vati passaggi tecnici, ha detto, trovare i soldi e poi procedere a gare: e siccome la Regione non fa ‘annunci’ ci si deve preparare già da adesso a un percorso lungo, di anni per vedere la nascita di questo nuovo ospedale.